Una nuova norma premia le aziende che investono realmente in INNOVAZIONE SOSTENIBILE E EFFICIENZA ENERGETICA.
17/04/2014 |
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Una nuova norma impone standard di trasparenza alla comunicazione green e premia le aziende che investono realmente nella sostenibilità
Vita dura per il greenwashing.
Dal 16 aprile è entrato in vigore un nuovo articolo del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale riferito ai green claims. Si tratta dell'Articolo 12 – Tutela dell'ambiente naturale.
La nuova norma impone standard precisi di correttezza, da un lato a tutela dei consumatori, che sempre più spesso sono orientati in maniera decisiva dalle caratteristiche ambientali dei prodotti, e dall'altro a tutela delle imprese ambientalmente responsabili.
Da adesso in poi, quindi, i benefici di carattere ambientale vantati devono"basarsi su dati veritieri, pertinenti e scientificamente verificabili", e la comunicazione "deve consentire di comprendere chiaramente a quale aspetto del prodotto o dell'attività pubblicizzata i benefici vantati si riferiscono" non essendo ammissibili vanti generici.
Il nuovo articolo è compreso nel Titolo I del Codice, tra le 'regole di comportamento',riferibile a qualsiasi tipo di comunicazione commerciale,attribuendovi la numerazione dell'articolo 12. L'articolo 12 già esistente, di conseguenza, rubricato: "Salute, sicurezza e ambiente", è diventato il 12bis - Sicurezza, riferito ora unicamente alla 'sicurezza' e ai prodotti suscettibili di presentare pericoli, non essendo più necessario il richiamo all'ambiente.
Fonte: Greenbiz
Efficienza energetica: governo recepisce direttiva 2012/27/UE . Stanziati 800 milioni per PA e imprese.
15/04/2014 |
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Interventi annuali di riqualificazione energetica sugli immobili della PA e previsione dell’obbligo per le grandi imprese e le aziende energivore di eseguire audit energetici.
E' quanto stabilisce uno schema di decreto legislativo che recepisce la direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica approvato il 4 aprile scorso dal Consiglio dei ministri.
Il testo, sul quale saranno acquisiti i pareri delle competenti commissioni parlamentari, istituisce anche un Fondo nazionale per l'efficienza energetica per la concessione di garanzie o l'erogazione di finanziamenti finalizzati alla riqualificazione energetica della PA, degli edifici residenziali e popolari e alla riduzione dei consumi di energia nell'industria e nei servizi.
Verranno introdotte, nell'ordinamento nazionale, misure innovative finalizzate a promuovere l'efficienza energetica nella pubblica amministrazione, nelle imprese e nelle famiglie secondo gli obiettivi posti dall'Unione Europea di una riduzione dei consumi di energia primaria del 20% entro il 2020.
Il testo prevede lo stanziamento di 800 milioni di euro per raggiungere l'obiettivo nazionale di risparmio energetico che consiste nella riduzione, entro il 2020, di 20 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio dei consumi di energia primaria.
Di questi 800 milioni previsti per il 2014-2020 dal decreto:
· 355 milioni di contributo a fondo perduto saranno destinati all'efficienza degli immobili della Pa centrale (esclusi, quindi, scuole e ospedali), che dovranno riqualificare il 3% annuo della superficie. Da questo obbligo restano esclusi gli immobili inferiori a 500 mq (limite che, a partire dal 9 luglio 2015, scenderà a 250 mq), quelli vincolati e i luoghi di culto. Il mancato raggiungimento degli obiettivi di efficienza potrà comportare l'attivazione di procedure di infrazione da parte di Bruxelles e per questo il provvedimento dedica molta attenzione agli strumenti per il monitoraggio dei risultati ottenuti.
· 350 milioni di euro, poi, arriveranno dal Fondo rotativo del ministero dello Sviluppo economico e saranno destinati a finanziare interventi su edifici residenziali (compresa l'edilizia popolare) da parte di Esco e imprese.
· 7 milioni, inoltre, serviranno per azioni di informazione e formazione
Per le imprese il percorso verso i risparmi si concretizzerà
· Nell’obbligo per le grandi imprese e per gli energivori di adottare un audit energetico entro il dicembre 2015.
· Le Pmi saranno incoraggiate lo stesso sulla strada verso l'efficienza grazie ai cofinanziamenti per 70 milioni.
Al via il “Programma Lombardia Concreta” per investimenti con ridotto impatto ambientale nel settore Turismo e Commercio
14/04/2014 |
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10 milioni di euro per l’abbattimento del 3% dei tassi di interessi sui finanziamenti alle PMI lombarde dei settori accoglienza turistica, pubblici esercizi e commercio alimentare al dettaglio, che intendono realizzare interventi di riqualificazione delle proprie strutture e migliorare la qualità dei servizi offerti in vista di Expo 2015.
Il bando è aperto alle PMI lombarde operanti nel settore Turismo (ATECO: 55 e 56 - Alloggio e Servizi di ristorazione) & Commercio (ATECO: 47.2 -ristorazione e vendita al dettaglio di alimentari, bevande e tabacco).
Possono rientarre nel finanziamento i seguenti investimenti:
- Opere edili e impiantistiche;
- Arredi funzionali all’attività comprese palestre, piscine, saune, SPA e zone benessere;
- Attrezzature e strumenti tecnologici per il miglioramento delle modalità di gestione delle strutture e dei servizi offerti;
- Installazione di reti wifi gratuite a disposizione degli ospiti e clienti;
- Interventi per l’efficientamento energetico degli edifici;
- Mezzi di trasporto a basso impatto emissivo legati alle attività d’impresa;
- Attrezzature ed impianti per la sicurezza dei locali;
- Spese di progettazione, direzione lavori e collaudo tecnico.
Le domande possono essere presentate a partire dal 10 aprile 2014.
Fonte: Finlombarda spa
Efficienza energetica: 100 mln di euro per le imprese
10/04/2014 |
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Il Bando Efficienza Energetica del Ministero dello Sviluppo Economico è rivolto alle imprese delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Finanzia programmi integrati d’investimento finalizzati alla riduzione ed alla razionalizzazione dell’uso dell’energia primaria utilizzata nei cicli di lavorazione e/o di erogazione dei servizi svolti all’interno di una unità produttiva esistente. Il bando è a valere sulle risorse del POI Energie rinnovabili e risparmio energetico 2007/2013.
Programmi ammissibili
I programmi d'investimento finanziabili dal bando Efficienza energetica devono prevedere una riduzione nominale dei consumi di energia primaria.
Ciascun programma d’investimento deve essere realizzato all’interno di un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) ed avere un valore complessivo al netto dell’IVA:
- non inferiore a euro 30.000,00 (trentamila)
- non superiore a euro 3.000.000,00 (tre milioni).
Le tipologie di intervento che possono essere ammesse a finanziamento sono:
- isolamento termico degli edifici al cui interno sono svolte le attività economiche (es. rivestimenti, pavimentazioni, infissi, isolanti, materiali per l'eco-edilizia, coibentazioni compatibili con i processi produttivi)
- razionalizzazione, efficientamento e/o sostituzione dei sistemi di riscaldamento, condizionamento, alimentazione elettrica ed illuminazione, anche se impiegati nei cicli di lavorazione funzionali alla riduzione dei consumi energetici (es. building automation, motori a basso consumo, rifasamento elettrico dei motori, installazione di inverter, sistemi per la gestione ed il monitoraggio dei consumi energetici)
- installazione di impianti ed attrezzature funzionali al contenimento dei consumi energetici nei cicli di lavorazione e/o di erogazione dei servizi
- installazione, per sola finalità di autoconsumo, di impianti per la produzione e la distribuzione dell'energia termica ed elettrica all'interno dell'unità produttiva oggetto del programma d'investimento.
Le tipologie di intervento non ammissibili sono:
- programmi costituiti da investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature;
- programmi realizzati, in tutto o in parte, con la modalità del "contratto chiavi in mano" o della locazione finanziaria.
Spese ammissibili:
- Opere murarie (max 40% dell’investimento complessivo ammesso)
- Acquisto ed installazione di impianti, macchinari ed attrezzature (nuovi)
- Acquisto di prodotti software funzionali al monitoraggio dei consumi energetici (per le grandi imprese ammesso solo il 50% della spesa sostenuta)
- (Solo per le PMI) - Servizi di consulenza funzionali alla definizione di diagnosi energetiche e/o alla progettazione esecutiva, alla direzione dei lavori, al collaudo degli interventi darealizzare ed ai relativi oneri di sicurezza, nonché alla progettazione ed implementazione di sistemi di gestione energetica
Risorse
Il decreto ministeriale 5 dicembre 2013 di adozione dell’intervento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 5 del 6 marzo 2014, prevede una dotazione finanziaria di 100 milioni di euro.
Termini per la presentazione delle domande
In data 19 marzo 2014 è stato firmato il decreto del Direttore generale per gli incentivi alle imprese del Ministero dello sviluppo economico con il quale sono individuati i termini e le modalità di presentazione delle domande per l’accesso alle agevolazioni, previste dal decreto ministeriale 5 dicembre 2013 in favore di programmi integrati d'investimento finalizzati alla riduzione ed alla razionalizzazione dell’uso dell'energia primaria utilizzata nei cicli di lavorazione e di erogazione dei servizi svolti all'interno di unità produttive esistenti e localizzate in una delle regioni Convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia).
Lo stesso provvedimento fornisce, inoltre, indicazioni in merito alle modalità di istruttoria delle domande e ai successivi adempimenti a carico delle imprese.
La domanda di agevolazioni e la documentazione indicata, firmate digitalmente, devono essere presentate, pena l’invalidità attraverso un’apposita procedura informatica accessibile da questa sezione del sito.
Il termine iniziale di presentazione delle domande, precedentemente fissato alle ore 10.00 del 23 aprile 2014, è stato posticipato con decreto direttoriale 4 aprile 2014 alle ore 10.00 del 29 aprile 2014.
Le imprese possono iniziare la fase di compilazione della domanda e dei relativi allegati a partire dal 15 aprile 2014.
La chiusura dello sportello per la presentazione delle domande è disposta con provvedimento del Direttore generale per gli incentivi alle imprese e comunicata nel sito internet del Ministero e nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Con decreto direttoriale 27 marzo 2014 sono state apportate alcune modifiche al decreto direttoriale 19 marzo 2014 recante le disposizioni attuative del bando e la relativa modulistica. Le modifiche riguardano la correzione di alcuni errori materiali contenuti negli allegati n. 3 e 8.
Soggetti beneficiari
Imprese regolarmente costituite da almeno 2 anni iscritte nel registro imprese in regime di contabilità ordinaria.
Modalità di accesso
Le agevolazioni sono concesse mediante una procedura di selezione a sportello. Le domande potranno essere compilate on-line tramite un'apposita piattaforma informatica disponibile su questo sito .
Agevolazioni concedibili
Finanziamento agevolato senza interessi con ammortamento della durata di 10 anni a far data dal momento del completamento del programma d’investimento (data erogazione a saldo del finanziamento concesso).
Massimale agevolabile 75% del costo ammissibile del programma d’investimento.
Il restante 25% deve essere apportato dal beneficiario a titolo di mezzi propri e/o di indebitamento bancario non coperto da alcuna agevolazione pubblica.
Nota Bene - Soglia minima di risparmio
Con riferimento all’art. 5 comma 2, del decreto ministeriale 05 dicembre 2013, la soglia minima di risparmio energetico del 10% deve riguardare i consumi dei sistemi oggetto di intervento o i consumi dell’intera unità produttiva?
La soglia minima di risparmio energetico di cui all'art. 5, comma 2 del Decreto deve intendersi riferita all'intera unità produttiva oggetto del programma d'investimento.
Fonte: Ministero dello Sviluppo Economico
Arriva VIVA Sustainable Wine. L’etichetta del Ministero dell’Ambiente per il vino “sostenibile” dal campo al bicchiere -
10/04/2014 |
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Il progetto è stato presentato in data mercoledì 9 aprile al Vinitaly 2014
Il progetto VIVA taglia il traguardo: sono state presentate al Vinitaly 2014 le bottiglie che ”indossano” la nuova etichetta rilasciata dal Ministero che traccia la performance ambientale della filiera vitivinicola.
Il progetto VIVA taglia il traguardo: sono state presentate al Vinitaly 2014 le bottiglie che ”indossano” la nuova etichetta rilasciata dal Ministero che traccia la performance ambientale della filiera vitivinicola.
Si rafforza così l’obiettivo di crescita della competitività del vino sostenibile made in Italy. Il progetto VIVA Sustainable Wine, avviato dal Ministero dell’Ambiente nel luglio 2011, promuove la valutazione dell’impatto sull’ambiente del comparto vitivinicolo italiano, dal nord al sud del Paese, dalle piccole alle grandi imprese. I risultati della fase pilota sono stati presentati con un brindisi al Vinitaly 2014, il 9 aprile alle ore 11.30 presso lo stand Tasca d’Almerita (Padiglione 2, Stand n° 105G-115H). Le bottiglie di vino, oggetto dell’analisi di valutazione ambientale, “indossano” l’innovativa etichetta pronta per il mercato e rivolta ai consumatori.
“Questo progetto che oggi giunge ad un primo qualificante risultato – ha dichiarato Corrado Clini, direttore generale del Ministero – è finalizzato a creare un modello produttivo che rispetti l’ambiente attraverso uno dei primi programmi concreti di sviluppo sostenibile, con l’obiettivo di conservare e tutelare la qualità e la produzione di vini italiani, e insieme preservare il territorio ed offrire opportunità di valorizzazione e di competitività dei prodotti italiani d’eccellenza sul mercato internazionale”
VIVA permette di tracciare la sostenibilità della filiera vite-vino, attraverso uno strumento di trasparenza che, per primo nel panorama internazionale del vino, fornisce al consumatore tutti i dati di sostenibilità validati da un ente terzo certificatore e garantiti dal Ministero dell’Ambiente. L’evento è stato anche l’occasione per la cerimonia di consegna alle aziende dei certificati di validazione dell’analisi.
“L’aver creato anche un simbolo da apporre nei confezionamenti delle bottiglie di vino che si chiama VIVA – ha sottolineato Lamberto Vallarino Gancia, presidente di Federvini – dà l’opportunità al consumatore di essere coinvolto in questo importante progetto ed apre l’opportunità a tutte le imprese del mondo del vino di essersene partecipi per migliorare i processi produttivi dal campo al bicchiere per sensibilizzare il consumatore a rispettare l’ambiente”.
La sperimentazione del Ministero ha coinvolto nove aziende del settore – Castello Monte Vibiano Vecchio, F.lli Gancia & C, Marchesi Antinori, Masi Agricola, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Planeta, Tasca d’Almerita e Venica&Venica – che potranno “marchiare” uno o più dei loro prodotti con il brand “VIVA”. Le aziende sono state scelte sulla base di criteri geografici e di prodotto, e tre enti di ricerca (Agroinnova, Centro di Competenza dell’Università di Torino; il Centro di Ricerca Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica del Sacro Cuore; il Centro di Ricerca sulle Biomasse dell’Università degli Studi di Perugia). Il progetto è ora in fase di espansione, hanno già aderito a VIVA: Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano, Principi di Porcia, Vicobarone, Vinosia, Donnachiara, Cantine Riunite & CIV, Arnaldo Caprai, La Gioiosa. Si tratta del primo esempio di “gioco di squadra” tra ministero, aziende vitivinicole, enti di ricerca, università ed enti certificatori.
VIVA Sustainable Wine nasce con lo scopo di misurare e migliorare le performance di sostenibilità della filiera vite-vino, a partire dalla sperimentazione su alcuni grandi produttori italiani, che hanno sottoposto il loro processo produttivo ad una valutazione dell’impronta ambientale dal campo al consumo. Grazie all’individuazione di quattro indicatori (Aria, Acqua, Territorio e Vigneto), accompagnati dai relativi disciplinari, le aziende hanno potuto misurare l’impatto della loro produzione in termini di sostenibilità ed intraprendere in tal modo, su base volontaria, un percorso di miglioramento. I dati ottenuti, validati da parte di un ente terzo indipendente e riconosciuto, sono accessibili grazie all’etichetta del Ministero che rimanda con il suo QRcode ad una pagina web dedicata che contiene descrizione approfondita del prodotto, valori numerici e i grafici.
L’etichetta offre dunque al consumatore uno strumento di trasparenza sulla performance ambientale dell’azienda produttrice del vino, e rende conto sia dei risultati attuali che del percorso compiuto dall’azienda nel tempo. Le aziende per la prima volta avranno degli indicatori standardizzati, validati e riconosciuti su cui lavorare per migliorare la loro performance e dimostrare di essere sempre di più rispettose dell’ambiente.
VIVA è già anche disponibile come applicazione per tutti i sistemi mobile. Il progetto intende infine definire le linee guida per una produzione sostenibile, sviluppare un codice che permetta una certificazione per le aziende che le adottano, formare tecnici per lo sviluppo di protocolli di sostenibilità nel settore e sensibilizzare il consumatore sul mercato interno e internazionale. Il progetto si propone dunque di avere valore internazionale ed pronto per essere utilizzato da tutte le aziende piccole, medie e grandi del settore vinicolo.
Fonte: Ministero dell'ambiente
30 aprile 2014 - Termine ultimo per la comunicazione della nomina dell’energy manager per i soggetti obbligati.
09/04/2014 |
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Il 30 aprile scadono i termini per la comunicazione del nominativo del tecnico responsabile per l’uso razionale dell’energia ai sensi dell’art. 19 della legge 10/91 da parte delle imprese consumatrici di energia.
Il 30 aprile scadono i termini per la comunicazione del nominativo del tecnico responsabile per l'uso razionale dell'energia ai sensi dell'art. 19 della legge 10/91 da parte delle imprese consumatrici di energia.
La nomina deve essere inviata alla FIRE per posta certificata o con raccomandata con ricevuta di ritorno.
Si ricorda che la nomina della la figura del Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia (c.d. Energy manager) è obbligatorio in tutte le aziende e gli enti dell’industria caratterizzati da consumi superiori ai 10.000 tep/anno e nelle realtà del settore civile, terziario e pubblica amministrazione con una soglia di consumo di 1.000 tep/anno.
Si ricorda che le imprese operanti nei settori industriale, civile, terziario, agricolo, trasporti e servizi pubblici, compresi gli Enti pubblici, purché provvedano alla nomina del responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia di cui all’articolo 19, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10 (“energy manager”) oppure siano certificati ISO 50001 e mantengano in essere queste condizioni per tutta la durata della vita tecnica dell’intervento.
Si ricorda che le imprese operanti nei settori industriale, civile, terziario, agricolo, trasporti e servizi pubblici, compresi gli Enti pubblici, purché provvedano alla nomina dell'energy manager oppure siano certificati ISO 50001 possono accedere al meccanismo dei certificati bianchi e presentare progetti di efficienza energetica i mùn qualità di soggetti volontari.
Fonte: FIRE, GSE
Certificati Bianchi - Guida per la richiesta di trasferimento di titolarità dei progetti di efficienza energetica
07/04/2014 |
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Certificati bianchi - Il GSE pubblica la Guida per la richiesta di trasferimento di titolarità dei progetti di efficienza energetica e di modifica dei dati anagrafici dei soggetti titolari di progetti che accedono al meccanismo dei Certificati Bianchi.
Il GSE pubblica la Guida per la richiesta di trasferimento di titolarità dei progetti di efficienza energetica e di modifica dei dati anagrafici dei soggetti titolari di progetti che accedono al meccanismo dei Certificati Bianchi.
Il documento risponde agli obiettivi di semplificazione e trasparenza informativa che il GSE persegue al fine di garantire agli operatori la certezza delle regole e delle procedure attuative relative al meccanismo dei Certificati Bianchi.
La Guida è disponibile anche nella sezione web Certificati bianchi
PEF: la nuova impronta ambientale di prodotti e servizi della UE
02/04/2014 |
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Con la Raccomandazione 2013/179/CE è stata ufficialmente introdotta nell’Unione Europea la Product Environmental Footprint, una metodologia che regolamenta il calcolo, la valutazione, la convalida di parte terza e la comunicazione a tutti gli stakeholder dell’impronta ambientale dei prodotti e dei servizi.
L’approccio seguito dalla Commissione Europea mette a disposizione delle imprese un metodo che consente di elaborare una rosa di indicatori ambientali relativi alle principali categorie di impatto ambientale (emissioni di gas ad effetto serra, efficienza nell’uso delle risorse, impronta idrica, etc.) che il produttore, previa convalida effettuata da un soggetto terzo, è legittimato a utilizzare liberamente a fini competitivi, in particolar modo nella comunicazione di marketing e nei confronti del mercato.
La possibile valorizzazione delle impronte ambientali è ad ampio spettro: dall’indicazione sul packaging del prodotto, fino all’utilizzo in documentazione ufficiale atta a comprovare il rispetto di criteri inseriti dei bandi per appalti pubblici (cosiddetto Green Public Procurement).
Per informazioni info@elysiasrl.it